Avrete senz'altro visto le
immagini della NASA sulla rilevazione delle correnti oceaniche osservando come il richiamo grafico sia immediato alle pennellate di Vincent Van Gogh.
Padre dell'Espressionismo ha attraversato le correnti dei movimenti artistici del suo tempo, emancipandosi dall'Impressionismo da cui era partito, ma che viveva nella sua accezione romantica. Va, a tal proposito, chiarito l'uso del termine 'romantico'. Siamo abituati, nel linguaggio comune, a chiamare 'romantico' tutto ciò che abbraccia l'amore e le sue imprese. Il Romanticismo di cui parliamo, però, scuote l'animo sia con sentimenti positivi che di angoscia, inquietudine e tormento. Non a caso al Romanticismo si associano anche colori scuri e opachi, letterature noir e misteriose.
Van Gogh nasce nel 1853 a Zundert da una numerosa famiglia olandese. Il suo primo approccio all'arte avviene con l'avvio al lavoro nelle riproduzioni di opere d'arte presso la Goupil&Co, piccola attività a L'Aja, fin da molto giovane, a causa dello scarso rendimento scolastico. Segue un periodo di viaggi, di cui tre fondamentali per la sua formazione: Londra, Bruxelles a causa del trasferimento della Goupil&Co ed infine Parigi, mecca artistica del secolo, da cui rimane profondamente affascinato.
Personalità tormentata e irrequieta, intimamente malinconica, ha avuto una vita movimentata anche fisicamente, si è trasferito più volte conoscendo anche i più apprezzati artisti dell'epoca, senza però diventarne amico. Riconobbe, però, il loro prestigio affermando che Delacroix, Corot e Millet siano i migliori ritrattisti e che rappresentano un asse attorno a cui tutti gli artisti dovrebbero ruotare. All'88 corrisponde la più grandiosa rappresentazione autobiografica di Van Gogh. Su una tela 70x90 cm sintetizza il suo animo ormai fortemente contrassegnato da squilibri. E' una stanza a tinte piatte, vuota e vertiginosa, l'arredamento sembra precario su un pavimento pendente, effetto reso con una voluta alterazione della vista prospettica.
Seguono opere di fama mondiale, anch'esse marchiate dal vortice umano che lo travolgeva.
L'immagine proposta è La Notte Stellata. Albert Aurier, redattore di 'Le Moderniste', la definisce con questi termini: << L'esecuzione è vigorosa, esaltata, brutale, intensa. Il suo disegno rabbioso, potente, spesso maldestro e un po' grossolano, esagera il carattere, lo semplifica, elimina abilmente i dettagli, attinge una sintesi magistrale, qualche volta il grande stile. [...] è il solo pittore che concepisce il cromatismo degli oggetti con questa intensità, con questa qualità da metallo prezioso >>
L'eresia di alterare un'opera di così immensa bellezza è mitigata dal soggetto alterante: un'immagine storica del film 'Manhattan' di Woody Allen.
Europeo Van Gogh, Statunitense Woody Allen. Due continenti, due animi contrapposti, due secoli e due tecniche artistiche, pittura contro cinema, pennellate contro fotogrammi, tormento contro ironia. Due geni che in modi diversi insegnano che si può avere un'identità e manifestarla, arricchendo il patrimonio mondiale della propria esperienza elevata ad Arte.