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giovedì 16 agosto 2012

La motocicletta ruggente nel deserto



Edward Hopper è l'America, quella del boom, ma anche quella dell'individuale che vince sulla folla frenetica e in rapida ascesa, è l'America dell'urbanizzazione feroce, dello scontro frontale dell'acciaio con la natura, dell'asfalto rovente e del progresso ostinato e rapido.Contemporaneamente agli anni di questa istantanea di Hopper in una stazione di servizio che lascia intendere un senso di solitudine e silenzio indigesto, più a sud due giovani partivano in sella ad "una Norton 500 che cade a pezzi" con "metodo: l'improvvisazione"
Alberto Granado e Ernesto Guevara sono l'altra faccia dell'America, il continente tanto grande quanto frammentato nelle sue profonde disparità. Lo sviluppo irrefrenabile al Nord e l'umanità afosa al Sud, è la storia del mondo da secoli e secoli.

E nei contrasti tra natura e industria, denaro e cuore sta la provocazione di quest'associazione d'immagini, mai come in questo post di facile percezione, avendo Hopper una meticolosità fotografica nelle sue opere, producendo suggestioni realistiche, molto vicine al fotogramma di un film.

Gas, è il titolo di questa tela datata 1940 ed è l'anima della storia de "I diari della motocicletta" film del 2004 ispirato al racconto del viaggio di Ernesto Guevara nel Sudamerica e di un'antologia di volti memori di vita e sofferenza e, a rari tratti, anche di gioie che accompagnano la narrazione di un'avventura che realizza, in parte o del tutto, un'utopia. Parola oggi estranea l'utopia, per chi resta nella sua oasi d'asfalto indifferente a quel che c'è intorno.

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